
Chi, se non Gregory Bateson, antropologo, psichiatra, esperto di comunicazione, etologo, epistemologo e studioso dei processi di evoluzione delle culture, avrebbe potuto pensare e scrivere un libro simile, che associa il concetto di “ecologia” alla mente umana?
Il fondatore della scuola di Palo Alto, e ideatore della Cibernetica, condensa nel volume i suoi più importanti scritti teorici, come contributi a una scienza ancora in formazione ma essenziale per comprendere “la simmetria bilaterale di un animale, la disposizione strutturata delle foglie in una pianta, l’amplificazione successiva della corsa agli armamenti, le pratiche del corteggiamento… e la crisi in cui oggi si trovano i rapporti tra l’uomo e l’ambiente”.
Quattro le categorie nelle quali Bateson suddivide l’opera: l’antropologia, la psichiatria, l’evoluzione biologica e la genetica e, in ultimo, la nuova epistemologia scaturente dalla teoria dei sistemi e dall’ecologia. Al suo interno, vi troviamo ampi riferimenti ad alcune delle sue scoperte più importanti, come il “metalogo”, ovvero l’attenzione – oltre che al contenuto – alla struttura stessa della conversazione, e il “doppio vincolo”, punto di riferimento prezioso in campo psichiatrico, epistemologico e comunicazionale.
Si tratta di un trattato complesso, con tanti riferimenti dovuti alla vasta conoscenza dell’autore, ma allo stesso tempo essenziale per chi, come noi counselor, si propone anche di dare un ordine alle idee e ai processi relazionali, “…quei legami che uniscono le singole parti di un organismo, di un sistema vivente o sociale, all’intero”.
libro
Verso un’ecologia della mente
di Gregory Bateson
Adelphi, Biblioteca Scientifica 1, 1977