Anno 2024 Ispirazioni

Io Capitano

un film di Matteo Garrone

Io Capitano

“Io Capitano” è un film capace di vedere l’altro, con lo sguardo attento di chi è realmente interessato alla sua storia.
Un ragazzo di sedici anni attraversa davvero quasi tutta la cartina geografica dell’Africa, rischiando la vita per raggiungere un mondo lassista e artefatto che immagina diverso, un’oasi ricca di opportunità. La trama viene riportata dal punto di vista del protagonista, una condizione narrativamente complicata perché scevra da commenti e interpretazioni che rimandano a pregiudizi e discriminazioni. Il racconto è quello di una favola ma il legame con il mondo fatato in verità conduce a quello reale per mostrare il viaggio avventuroso nonché mostruoso dell’eroe epico. Non è un profugo ma qualcuno che fa una scelta, quella di provare a cambiare vita, con tutte le emozioni di questa esperienza di formazione: la paura che si trasforma in coraggio, la nostalgia di casa, la speranza di un futuro migliore e la gioia dell’arrivo, di chi ce l’ha fatta, con dignità.


film
Io Capitano
di Matteo Garrone
01 Distribution
Italia, 2023

Stefania Cesari

Si laurea in Scienze politiche, indirizzo Diritti e Intervento umanitario. Inizia a occuparsi di comunicazione, organizzazione e progettazione in ambito culturale, unendo la passione per l’arte ai suoi studi, dopo aver frequentato una scuola di teatro. Diventa attivista per i diritti, specialmente delle donne, con Amnesty International ed entra nelle scuole a promuoverli tramite attività laboratoriali. Si diploma professional counselor umanistico (ambito socio-educativo) e come formatrice si dedica al counseling sociale, utilizzando tecniche espressive e collegando educazione ai diritti umani e comunicazione non violenta.

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linguaggio disobbediente

Come tutte le norme, anche quelle linguistiche sono un artefatto politico, sociale, culturale. Quella del maschile sovraesteso è una regola linguistica che di recente l’Accademia della Crusca ha definito come non discriminante. Di fronte alle norme ci sono sempre due possibilità: obbedire o disobbedire. Questo articolo vuole essere un atto intenzionale di disobbedienza grammaticale che intende ribadire – proprio con le parole – la forza dirompente del linguaggio. Come tutte le dis-obbedienze, è dis-turbante e dis-ordinante, anche percettivamente per chi legge; eppure: considerate che ogni qualvolta la piccola "ə" genera un senso di fastidio, la forma di straniamento è analoga a quella vissuta da chi appartiene a una minoranza a cui una maggioranza – sociale, politica, linguistica e sessuale – impone, nel nome della regola, dell’estetica o della leggibilità, l’adeguamento come normale. E come l’obbedienza a un ordine continui ad essere una virtù.


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Jhumpa Lahiri

Jhumpa Lahiri è una scrittrice di fama mondiale, nota per le sue opere sull'esperienza degli immigrati, in particolare degli indiani orientali. Ha vinto il Premio Pulitzer per la narrativa con la sua prima raccolta di racconti, 'Interpreter of Maladies'. Nel suo libro bilingue 'In Other Words', originariamente scritto in italiano, Lahiri esplora il travagliato processo che ha affrontato per esprimersi in una nuova lingua.


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code-switching

Il code-switching, o commutazione di codice, è il passare fluidamente da una lingua a un’altra all’interno del discorso di uno stesso parlante. Può riflettere la volontà di esprimere un'identità culturale, di adattarsi a un gruppo sociale specifico, o semplicemente di utilizzare la lingua percepita più adatta per esprimere un particolare concetto o emozione.


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Counseling scolastico in Corea del Sud

Fonte: Sang Min Lee – Eunjoo Yang, “Counseling in South Korea”, in Counseling Around the World, a cura di Thomas Hohenshil, Norman Amundson, Spencer Niles, American Counseling Association, Alexandria VA (USA), 2013.


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L’esperienza del counseling in Turchia

Fonte: Fidan Korkut Owen and Oya Yerin Güneri, “Counseling in Turkey”, in Counseling Around the World, a cura di Thomas Hohenshil, Norman Amundson, Spencer Niles, American Counseling Association, Alexandria VA (USA), 2013.


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Pietra di inciampo


Stolpersteinen, in tedesco, pietre d’inciampo; ideate negli Anni 90 dall'artista tedesco Gunter Demnig per innestare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio.

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Comitato scientifico di AssoCounseling


Svolge varie funzioni di supporto e stimolo all’attività di ricerca, studio ed elaborazione dell’identità professionale.

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