
Perché hai scelto di diventare counselor?
È stata pura attrazione, un vero e proprio richiamo. Alcuni anni fa avevo iniziato la mia ricerca per trovare risposte alle varie domande che mi ponevo. Incominciai così un “cammino” con un counselor al mio fianco, esperienza che mi ha condotta in un mondo del quale allora conoscevo poco o niente. Questo viaggio mi aprì a nuove visioni, a una rinnovata comunicazione con me stessa e a una maggiore conoscenza del mio mondo interiore. Quella relazione mi ha aiutata ad acquisire strumenti utili da portare nel quotidiano, e mi sono sentita pronta ad affrontare a mia volta un percorso per sostenere un altro essere vivente, per accompagnarlo nel lasciar emergere i suoi talenti.
Circa venti anni fa ho concluso il corso triennale per counselor, iniziando subito dopo l’attività in collaborazione con un’associazione di volontariato presente sul territorio della provincia di Firenze, dove abitavo.
Oggi mi sono trasferita fra i boschi del Monte Morello – sempre nell’hinterland della città capoluogo della Toscana – e questo mi ha avvicinata maggiormente alla natura e al suo potere di cura verso se stessi e, più in generale, nelle relazioni, tanto che sto ultimando una specializzazione in Ecotuning, l’arte di facilitare la relazione con la natura. Riuscire in questo intento, e poterlo applicare come professionista, è il più bel regalo che sento di poter donare alla vita.
Quale è stata l’esperienza più impegnativa che hai affrontato e quale ricordi come più gratificante?
Avevo iniziato un percorso individuale con una cliente. Dopo alcuni incontri sopraggiunsero delle gravi difficoltà nella mia vita personale, tali da impedire di seguirla con la dovuta attenzione. Dopo un’accurata supervisione, accompagnai la mia cliente verso l’invio a un’altra professionista della zona. Il distacco – anche se necessario – è stato un po’ difficile da affrontare anche per me, in quanto si era già creato un buon legame professionale di fiducia che avrei voluto portare a termine. Comunque, con il senno di poi, sono fiera di non aver permesso che la situazione contingente influenzasse negativamente il mio lavoro, comunicando tempestivamente alla cliente la mia necessità di sospenderlo, e cercando una soluzione condivisa con lei. Tutto questo mi ha anche insegnato che ogni relazione di counseling è fatta di tratti, ognuno dei quali ha un significato in sé, anche se non ne costituisce la conclusione.
Il ricordo più gratificante è legato a un cliente – ne ho uno in mente, ma può rappresentare tutte e tutti gli altri – che, durante il cammino fatto insieme, aveva l’esigenza di tenermi al corrente anche via mail dei cambiamenti che notava nel suo quotidiano. Osservare – nel corso del tempo tra il primo incontro e l’ultimo – le sue trasformazioni nel linguaggio del corpo e nell’espressione, è stato per me molto stimolante. Ricordo, come fosse adesso, il suo sguardo addolcito e sorridente, e quel guizzo in fondo agli occhi mentre ci siamo salutati. Per me, counselor, sono tutti segnali di alleggerimento di un fardello che prima condizionava, intralciando e appesantendo l’andamento della vita, il significato stesso di questa nostra professione di aiuto.
Il setting più particolare in cui hai lavorato o vorresti lavorare?
Come dicevo, in questo momento sto concludendo la formazione in Ecotuning, attraverso la quale ho scoperto l’intimità che offre un bosco, una pineta, una spiaggia. Sono innumerevoli gli spunti che possiamo cogliere in ognuno di questi ambiti; con i suoi profumi, i suoni, gli abitanti e il linguaggio, la Natura ci offre una modalità delicata per farsi conoscere, aiutandoci a entrare meglio in relazione con noi stessi. La Natura ci rispecchia, ci invia messaggi attraverso le sue molteplici manifestazioni, suggerendoci di cambiare prospettiva. Un ambiente selvaggio può richiamare un momento di confusione nella nostra vita; un’onda che si infrange con forza contro gli scogli ci ricorda la nostra energia; una pianta che cresce in una situazione poco agevole ci stimola a riflettere, oppure ci suggerisce una soluzione per superare un ostacolo incontrato…
Riconnettersi con se stessi, con altri esseri viventi e con l’ecosistema Terra, di cui facciamo parte e a cui apparteniamo, è una meravigliosa opportunità per affinare la nostra capacità di sentire le emozioni, in contesti fuori da ogni condizionamento sociale e culturale.
Qual è il tuo “tocco” personale?
Ogni cliente ha un proprio modo di essere, e si porta dietro un vissuto che ne acuisce il bisogno di accoglienza. Io cerco di corrispondere a questo portato sempre diverso esercitando, allo stesso tempo, quelle abilità che ritengo costituiscano il substrato – l’humus – della nostra professione. Energia vibrante, accoglienza, sorriso, creatività ed empatia sono alcune delle caratteristiche alle quali tendo, gli “ingredienti” che definiscono il mio tocco personale. In una sola espressione: esserci. Essere presente per supportare, accogliere, far emergere altre prospettive, dare spazio e respirare, accompagnare. E, ancora una volta, torno alla necessità di una consapevolezza – che sto via via corroborando – di essere parte di un tutto, che il nostro posizionarsi nel mondo si riflette comunque sugli altri.
Che cosa ti sta insegnando questa professione?
A scorgere in me e a far scoprire alle persone altri punti di vista, a vedere la bellezza in senso lato, la pagliuzza dorata che si nasconde dentro ogni individuo. È un impegno nel supportare i clienti a entrare in contatto con la propria unicità, nel far loro intravedere la magnifica possibilità che ci è data – in quanto esseri umani – di inserire sinergicamente il nostro operato nella più vasta rete della vita. Ed è per me, che non finisco mai di imparare, motivo di una costante crescita personale. Ringrazio l’universo per avermi fatto incontrare il counseling, uno strumento straordinario, sia nei rapporti individuali che in ogni relazione a più vasta scala.
Rosalba Colangelo
Professional counselor a indirizzo energetico spirituale a mediazione corporea, esperta nella conduzione di gruppo, master Reiki, nozioni di riflessologia plantare, formazione in Responsabile di AAA, Ecotuner attualmente in formazione presso Ecopsiché (rappresentante italiana di IES International Ecopsychology Society). Conduce incontri individuali in ambienti naturali e online, organizza percorsi di crescita personale e di gruppo. Ama utilizzare approcci provenienti dai diversi studi fatti.